Essere un Coach di Quartiere significa essere un catalizzatore di cambiamento nella propria comunità. E chi meglio dei volontari può aiutarci a raggiungere questo obiettivo? In questo articolo, esploreremo le diverse fasi del percorso di un Coach volontario, dalla selezione iniziale fino alla valorizzazione del suo contributo. Vi riportiamo alcune evidenze del nostro approccio, risultato di anni di sperimentazione e affinamento, ma ci piacerebbe conoscere le vostre evidenze sull’efficacia di diverse strategie di ingaggio di giovani volontari. Quindi invitiamo i lettori a condividere le proprie esperienze!
1. Reclutare i talenti giusti
- Sfruttare la rete scolastica. Nel nostro caso, abbiamo notato che coinvolgere direttamente le scuole è stato fondamentale per raggiungere un numero maggiore di giovani proprio perché le scuole superiori rappresentano una miniera d’oro di potenziali volontari. Tutti gli anni a settembre stiliamo con le scuole il calendario per l’autunno e inverno per le nostre presentazioni del progetto nelle classi, le nostre lezioni interattive di educazione civica e offriamo agli studenti anche l’opportunità di conoscere il progetto direttamente al parco. Al termine di questo percorso, reclutiamo gli interessati e li guidiamo verso la formazione. La nostra collaborazione con gli istituti superiori è anche fondamentale per il percorso di alternanza scuola-lavoro, o PCTO, dato che la nostra formazione e le attività dei volontari mirano a orientarli nel proprio futuro.
- Collaborare con le Politiche Giovanili. La sinergia con la rete delle politiche giovanili di ogni territorio è rilevante per raggiungere i ragazzi di altre scuole, per questo partecipiamo attivamente agli eventi del territorio, utilizziamo i loro canali comunicativi e collaboriamo con i referenti locali.
- Rafforzare le partnership. Stringendo partnership con altre associazioni, comunità e oratori riusciamo ad intercettare anche i ragazzi più vulnerabili per dargli una nuova opportunità di insegnamento e orientamento sociale.
- Strategie di comunicazione efficace. L’utilizzo dei social media, soprattutto Instagram, ci aiuta ad ampliare la nostra rete di giovani volontari, che spesso sono così coinvolti da diventare testimonial del nostro progetto e fare il passaparola con i loro amici per spingerli a vivere l’esperienza di essere Coach.
Dicci la tua: quali sono state le tue esperienze nel reclutare giovani volontari per progetti simili?
2. Formazione continua
Crediamo fortemente nell’importanza di una formazione continua. Per questo motivo, accogliamo ogni nuovo volontario con un programma di formazione ben strutturato, in più incontri pratici e teorici, con diversi formatori, che gli permetta di imparare nuove soft skill e migliorare le proprie capacità. In questo contesto, la relazione di fiducia con il Playmaker è fondamentale, dato che sarà il tutor che supporterà il Coach nel suo percorso e che lo renderà subito parte del gruppo. Inoltre, durante l’anno offriamo anche altre opportunità di formazione per sviluppare le competenze necessarie alla gestione dei bambini e creazione delle attività, oltre che a mantenere alta la motivazione dei volontari.
Se dovessi progettare un percorso formativo per dei giovani volontari, quali competenze considereresti fondamentali? Condividi le tue idee con noi!
3. Gestire e valorizzare
Nel nostro caso, abbiamo visto che riconoscere pubblicamente l’impegno dei volontari li motiva a continuare a impegnarsi nel progetto. Per questo celebriamo i successi individuali e di gruppo, creando momenti di restituzione come la consegna dei certificati, insieme alla consegna di regali che i nostri partner di progetto vogliono dedicargli. Organizziamo eventi di ringraziamento portando i nostri volontari a vivere nuove esperienze e premiamo i più meritevoli con la possibilità di fare un viaggio formativo all’estero grazie ai programmi Erasmus+ de L’Orma International. Inoltre per creare un senso di appartenenza, durante l’anno organizziamo attività di team building e momenti informali per rafforzare il legame tra i volontari, non solo all’interno dello stesso territorio, ma anche unendo i diversi territori (come il Coach Day o la Coach Reunion).
Come pensi che si possano valorizzare al meglio le competenze e l’impegno dei giovani volontari? Quali sono le iniziative che secondo te li motiverebbero maggiormente?
4. Accogliere feedback e migliorare
Crediamo fermamente nell’importanza del feedback dei volontari per migliorare continuamente il nostro progetto. Per questo ci teniamo che i Coach possano essere ascoltati attivamente ed esprimere le loro opinioni e suggerimenti sul progetto. Grazie ai questionari anonimi, coinvolgiamo i volontari nel miglioramento del progetto, chiedendogli di valutare la loro esperienza. Infine, trasformiamo i feedback in azione, utilizzandoli per aggiornare continuamente le nostre modalità di lavoro.
Quali sono gli aspetti che secondo te sono fondamentali per creare un ambiente in cui i volontari si sentano ascoltati e valorizzati? Raccontaci la tua esperienza!
Abbiamo testato diverse strategie, adattandole alle esigenze dei nostri territori e raccogliendo feedback preziosi da volontari e beneficiari. Grazie a questo percorso, siamo ora in grado di offrire un modello del progetto solido e replicabile, che può essere utilizzato da altri territori per avviare con successo il proprio Coach di Quartiere locale. Supportiamo le realtà locali che vogliono attivare il nostro progetto attraverso la condivisione delle nostre best practices. Seguendo le nostre procedure standardizzate, si è quindi in grado di replicare con successo Coach di Quartiere in altri territori, garantendo un alto livello di qualità e di impatto sociale.
Se fossi interessato ad attivare un progetto simile nella tua città, quali sono le prime domande che ti porresti? Ti invitiamo a contattarci per ricevere maggiori informazioni.