A Dalmine, da due anni, il progetto Coach di Quartiere ha voluto dare continuità a ciò che si costruisce in primavera grazie al Camp Estivo, che inizia dopo la fine della scuola.
Questo permette ai bambini di continuare a svolgere le attività di progetto, imparando, creando nuove amicizie e mantenendo attiva l’abitudine allo sport anche durante le calde giornate estive. Anche per i Coach il nostro Camp Estivo è un buon momento per continuare ad aiutare la comunità e alimentare i rapporti con i bambini che avevano seguito durante la primavera, ma anche mettersi in gioco cercando di organizzare giornate divertenti e spensierate.
Al nostro Camp di Dalmine la giornata inizia presto, alle 8.30 si aprono i cancelli del parco Baden Powell di Mariano. La mattina è sempre ricca di giochi, sfide a squadre, dove la sana competizione rende tutto più elettrizzante. All’ora di pranzo ognuno ha il proprio compito: chi apparecchia, chi aiuta a mettere tavoli e panchine, chi distribuisce il pane, è un momento nel quale i bambini si sentono grandi anche con piccole responsabilità. Poi ci si siede al tavolo e iniziano le chiacchiere e risate: c’è chi racconta le sue cose, chi inventa barzellette e c’è sempre chi non vede l’ora di alzarsi per continuare a giocare. Nella pausa non si sta mai fermi, la pennichella non esiste, 1,2,3 e via! Chi gioca a carte, chi ne approfitta per fare qualche pagina di compiti, chi legge, chi continua a ridacchiare all’ombra riposandosi un poco per essere super carico durante le attività seguenti. Nei pomeriggi più caldi si organizzano giochi sportivi d’acqua e, tra un gavettone e l’altro, i bambini si sentono come in un vero parco acquatico targato Coach di Quartiere. Ore 17 le famiglie arrivano, i bambini sono un po’ tristi di andare, ma entusiasti per il pensiero di rivedersi il giorno dopo.
Ogni giorno al Camp Estivo è un mosaico di momenti speciali. Le risate condivise durante i giochi, le olimpiadi contro gli altri Camp di Lodi e Milano, i laboratori creativi che accendono la fantasia e l’entusiasmo contagioso dei bambini sono stati il cuore pulsante di questa esperienza. Ogni gioco educativo è sempre pensato per stimolare non solo il divertimento, ma anche il senso di comunità e inclusione sociale.
Il Camp è un’opportunità per imparare e anche noi Playmaker abbiamo imparato tanto dai nostri bambini: la loro spontaneità, la capacità di vivere il presente e la resilienza di fronte alle difficoltà sono lezioni preziose. Abbiamo visto come piccoli gesti di gentilezza possano fare una grande differenza e come il supporto reciproco sia fondamentale per creare un ambiente sereno e positivo.
Come Playmaker, questo periodo ci ha ricordato quanto sia importante ascoltare e valorizzare ogni singola voce. Ogni bambino ha una storia unica e il nostro compito è quello di creare uno spazio in cui ciascuno si senta libero di esprimersi.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che stanno rendendo possibile questo Camp: i genitori per la fiducia riposta, i Coach per la collaborazione instancabile e soprattutto i bambini, che godono di questa nuova avventura. È un privilegio accompagnarvi in questo viaggio e vedere come ogni giorno sia un’opportunità per crescere e imparare insieme.