Nel corso dell’ultimo mese abbiamo avuto l’opportunità di iniziare il nostro percorso da Playmaker, iniziando a comprendere le sfaccettature e le sfumature che questo lavoro ti può mostrare. Dapprima è stato interessante capire come interagire con i volontari Coach, andando poi ad interagire con le strutture di riferimento come le scuole e le istituzioni statali e successivamente i fruitori ultimi del progetto: i bambini e le famiglie che vivono quotidianamente il contesto di Milano.
I nostri pomeriggi iniziano fuori dal cancello della scuola, ci si guarda timidamente con i bambini come per dire “anche tu giochi con me oggi?”, poi si va al parco. La prima parte viene dedicata a giochi di attivazione e ad imparare i nomi, che è sempre il primo passo per entrare in sintonia: io ti vedo, tu mi vedi. Gli sport che proponiamo sono la parte centrale del nostro pomeriggio, mai senza un pizzico di competizione, quella sana, si corre, si suda, si fa il tifo. Prima di tornare a casa le squadre si sciolgono, siamo di nuovo una cosa sola, e si fa un po’ di “stretching mentale”, come lo chiamano i nostri Coach, e penso che non ci sia definizione migliore. Un gioco tranquillo, in cui si riprende fiato, ci si racconta com’è andato il pomeriggio, ci si saluta, e ci si dà appuntamento alla settimana successiva.
Essere Playmaker significa avere la possibilità di allargare il campo visivo dal gioco al contesto: quindi le scuole, le famiglie, il territorio. Sono cinque le scuole elementari coinvolte e le attività si svolgono in tre aree verdi del Municipio 7 di Milano. A San Siro, il parco Marangoni e il parco di via Montebaldo hanno sullo sfondo lo stadio, a ricordarci l’importanza dello sport milanese, sono parchi piccoli, che si riempiono all’uscita delle scuole. A Bisceglie tantissime case, con tantissime persone che le vivono, si affacciano sui giardini Aido, punto di ritrovo e di passaggio per gli abitanti del quartiere. Mentre facciamo attività alcuni genitori e passanti si fermano sulle panchine e ci guardano, sono contenti di vedere il quartiere che si anima di bambini che si divertono.
Queste riflessioni sono frutto dell’inizio del percorso intrapreso, che però non è solitario, anzi. Giornalmente ci confrontiamo con i ragazzi volontari, che ci permettono di migliorarci, di confrontarci e di regalare ai bambini momenti di sport, felicità e spensieratezza. Loro stessi stanno iniziando il loro percorso e ogni volta si mettono alla prova per migliorare, consci del ruolo importante che hanno per i bambini che vivono i loro stessi contesti, i loro stessi parchi.
Il progetto è realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano, che sostiene interventi di utilità sociale per oltre 2 milioni di cittadine e cittadini di Milano e di 56 Comuni nelle aree Sud Ovest, Sud Est, Adda Martesana della Città Metropolitana, e fa parte del network di 16 Fondazioni territoriali costituite da Fondazione Cariplo.