INTERVISTA A EZIO RANA, SEGRETARIO GENERALE DI FONDAZIONE BANCA POPOLARE DI LODI
La sezione News del nostro sito, lo abbiamo detto altre volte, è nata dalla volontà di comunicare ai nostri amici, sostenitori e partner, oltre gli aggiornamenti progettuali, anche il nostro impegno nel tessere relazioni con il territorio di riferimento dando visibilità degli intenti sociali che muovono le nostre azioni e quelle dei partner che scelgono di sostenere Coach di Quartiere.
Abbiamo così deciso di avviare una serie di piccole interviste ai nostri “Main Partner” per far conoscere a tutto il nostro network di beneficiari e stakeholders le realtà che rendono possibile la realizzazione di Coach di Quartiere.
Claudio Massa ha avuto il piacere di intervistare Ezio Rana – Segretario Generale Fondazione Banca Popolare di Lodi, che ha sostenuto il progetto sul territorio lodigiano.
L’INTERVISTA
Grazie Ezio, per aver accettato di essere intervistato. Il nostro obiettivo è valorizzare la nostra collaborazione, dare spazio di visibilità agli obiettivi perseguiti da L’Orma e da Fondazione Banca Popolare di Lodi. Inizio subito col chiederti:
Qual è la mission della Fondazione e qual è la funzione che ha nel territorio in cui opera?
La Fondazione sin dalla sua costituzione avvenuta il 7 luglio 2008 per iniziativa della Banca Popolare di Lodi a seguito degli accordi di fusione che hanno portato alla nascita del Banco Popolare (oggi Banco BPM dopo la fusione con Banca Popolare di Milano), è stata luogo di relazioni, dialogo e lettura dei bisogni del territorio.
L’intento dichiarato sin dalla nascita della Fondazione è stato quello di divenire elemento propulsivo per idee e progetti orientati allo sviluppo del tessuto sociale, economico ed ambientale del proprio contesto di riferimento. La Fondazione agisce invia esclusiva o in collaborazione con soggetti pubblici o privati del terzo settore, supportando con contributi i loro progetti.
Come funzionate rispetto ai progetti?
La Fondazione opera attraverso interventi diretti con particolare attenzione alla tempistica del processo di accoglimento e valutazione delle domande di contributo, alla semplicità delle procedure di accesso e alla certezza dei tempi di risposta.
Quando vedi i progetti che vengono presentati dalle varie organizzazioni, i tuoi principali pensieri quali sono? Puoi dirci anche i più tremendi…
Nessun particolare pensiero ma solo grande attenzione e disponibilità verso gli interlocutori che, con impegno, attraverso le loro progettualità si prefiggono di assicurare la necessaria considerazione verso le situazioni di maggiore disagio e fragilità oltre a prefigurare lo sviluppo del territorio di riferimento.
Come funziona la selezione dei progetti? Su cosa ponete maggiore attenzione?
I progetti vengono selezionati in funzione delle prerogative che ti ho indicato prima, con particolare attenzione verso tutte le iniziative atte a rendere il Territorio e la Comunità sempre più vivibili, accoglienti e solidali.
Parliamo di Coach Di Quartiere. Che potenzialità vedi nel nostro progetto, sia per i beneficiari sia per i territori di intervento?
Sicuramente la possibilità, anche per i bambini più fragili, di praticare lo sport in un contesto educativo avanzato e al contempo consentire ai giovani volontari di poter esercitare la propria proattività. Sui bambini e sui giovani c’è inoltre un lavoro profondo, che non va sottovalutato, in termini di educazione ambientale, socialità, inclusione e pratica di attività sportiva. Nei territori di intervento inoltre Coach di Quartiere offre certamente la possibilità di consolidare la rete con i principali stakeholder delle Comunità di riferimento.
Come mai avete ritenuto il nostro progetto adeguato a ricevere un contributo economico ai fini della realizzazione sul territorio?
Perché Coach di Quartiere è un progetto che risponde perfettamente agli scopi statutari della Fondazione, per la sua funzione sociale, per la strategia utilizzata nella sua attuazione, ma anche perché progetto di “Rete.”
Quali obiettivi persegue la Fondazione attraverso Coach di Quartiere?
Accompagnare il percorso di crescita di questa importante iniziativa territoriale affinché possa conoscere l’interesse di un numero sempre maggiore di volontari e di bambini coinvolti nella pratica dell’attività sportiva.
Grazie Ezio, per la disponibilità.
Grazie a te Claudio, per avermi coinvolto.