Amici sportivi,
oggi condivido con voi un esercizio di visione sull’effetto ispirazionale contenuto all’interno di “Coach di Quartiere”.
Ho faticato molto per comprendere come l’impatto sociale da un concetto potesse rappresentare una concretezza. Un grande impulso a questo processo lo ha dato l’associare una linea temporale alle azioni progettuali, quindi immaginarsi che fare un progetto sia un percorso che dura e va avanti nel tempo generando dei cambiamenti.
Nel caso di “Coach di Quartiere”, soprattutto nei territori più longevi in cui siamo attivi dal 2020, l’applicazione continua del progetto inizia a dare i propri frutti proprio in termini di cambiamento di tutti gli attori che sono coinvolti nel complesso meccanismo progettuale.
Per i volontari è una piacevole responsabilità, per i bambini e le famiglie un appuntamento ricorrente, per gli stakedolder un asset da annovarare tra i propri servizi, per le aziende un’opportunità di entrare nelle azioni di welfare territoriale.
Il tempo proseguirà, la visione ci porta oltre e ci stimola a raffigurarci i cambiamenti che potranno verificarsi nel futuro.Quello più stimolante che abbiamo immaginato è la possibilità che si possa creare un continuum ispirazionale in cui i beneficiari, oggi bambini/ragazzi dai 6 ai 12 anni, possano, raggiunti i 17 anni, candidarsi per diventare volontari forti dell’esperienza positiva vissuta nella loro infanzia all’interno dei parchi cittadini.
Alcuni degli attuali “Coach di Quartiere” oggi ancora a cavallo tra scuola superiore ed università potranno a loro volta, se attratti dal ruolo e dal percorso, candidarsi per diventare nuovi Playmaker.
Da questa visione emerge come sia rilevante la funzione ispirazionale de i “più grandi” per determinare un impatto che possa avere rilevanza nel medio-lungo periodo.