Amici Sportivi,
Oggi vi condivido una riflessione che condurre e proporre Coach di Quartiere mi sta aiutando a sviluppare in modo sempre più concreto e spero presto fruibile dal contesto sportivo di terzo settore.
Negli ultimi anni sono proliferate molte opportunità per il finanziamento e il sostegno di progetti: bandi, avvisi e gare pubbliche, premi e concorsi di fondazioni, eccetera…
Nel vivere dall’interno il contesto, noto come, davanti a nuove opportunità, ogni ente tenda a perseguire la creazione e l’ideazione di una nuova ed esclusiva progettualità.
Se ci fermiamo un attimo a pensare si può immaginare come, statisticamente e matematicamente, sia molto difficile riuscire ad avere la possibilità di realizzare sempre nuovi progetti con una molto stretta frequenza di rigenerazione degli stessi.
A questa prima riflessione aggiungo anche il riscontro che raccolgo quotidianamente dal campo di come sia molto difficile per realtà modeste, con modelli di conduzione associativo/volontaristico, poter sfornare, produrre e condurre con successo nuove progettualità.
Da qui il mio invito a riflettere sulla reale opportunità di valorizzare i progetti che funzionano, favorendo la trasformazione del networking superficiale e di facciata in un CO-working di contatto in cui si lavora insieme al territorio e si migliorano i format progettuali già realizzati e risultati vincenti.
Come dico spesso, amo trasformare direttamente in azioni ciò che penso, in questo modo lo rendo reale. Perseguendo il potenziamento della riduzione della frammentazione progettuale, proponiamo e ne studiamo con chi vuole gli adattamenti e i miglioramenti per la replicazione del format Coach di Quartiere.
Chi volesse rispondere al mio stimolo anche solo per dirmi il suo pensiero o portare il suo contributo alla mia idea di sviluppo sportivo sostenibile, può compilare il form al link: