Il Social Franchising e i Playmaker di Coach di Quartiere: Terre des Hommes e Francesca a Milano Municipio 8

8 Aprile 2024
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Il mio recente incontro con il quartiere Gallaratese ha suscitato riflessioni su un paradosso evidente che caratterizza questa zona di Milano e potrebbe rispecchiarsi anche in altre realtà italiane. Gallaratese, nella periferia nord-ovest della città, è un melting pot vivace e ricco di diversità culturale e sociale, rappresentando l’eterogeneità milanese. Dietro questa vivace tessitura sociale, si celano sfide socio-economiche delineate da un netto divario tra due zone: Via Bolla e Cascina Merlata.

Via Bolla, cuore storico del quartiere, affronta problemi legati all’obsolescenza degli alloggi e alla carenza di servizi pubblici essenziali. Cascina Merlata, più moderna, ha sfide legate alla costruzione di una comunità coesa e all’accesso ai servizi. Questo contrasto mette in luce la varietà del quartiere, sottolineando l’importanza di strategie differenziate per affrontare le particolari difficoltà di ogni area. È sorprendente notare che Cascina Merlata e Via Bolla, distanti solo una via, rappresentino realtà così diverse. Questa vicinanza mette in evidenza un paradosso urbano, offrendo spunti interessanti per riflettere sulle dinamiche socio-economiche e culturali presenti nel quartiere..

Fisicamente all’incrocio tra queste due vie e come risposta alle esigenze degli abitanti, Terre des Hommes Italia ha istituito lo Spazio Indifesa, punto di incontro cruciale per la comunità. Offre un luogo sicuro e inclusivo dove bambini, adolescenti e famiglie trovano sostegno e risorse necessarie, promuovendo i diritti dei minori, prevenendo la violenza e favorendo la partecipazione attiva dei giovani alla vita della comunità. In collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni, si impegna a plasmare un ambiente vibrante e sicuro per tutti i residenti di Gallaratese.

Lo sport è uno strumento potente per raggiungere questo obiettivo. Unisce, ispira e trasforma, promuovendo valori come il rispetto e la cooperazione. Il progetto “Coach contro il bullismo” di Terre des Hommes ha portato all’hub Spazio Indifesa Coach di Quartiere, creando un luogo in cui ogni bambino e ogni Coach può riconoscersi come sé stesso, portando la propria unicità e allo stesso tempo scoprendo nuovi lati di sé, ricchi di capacità e ispirazione. Questo è uno dei principali obiettivi che mi pongo nel mio ruolo di Playmaker. Vorrei trasmettere a chiunque incontri al parco la consapevolezza che quel luogo offre la possibilità non solo di esprimersi pienamente nella propria autenticità, ma anche di scoprire le proprie potenzialità e forze. Durante i pomeriggi insieme, vorrei creare uno spazio in cui ognuno possa sperimentare, capire ciò che gli piace e ciò che invece non è adatto a sé. Sarà una palestra per esplorare parti di sé stessi che a volte tendiamo a nascondere o non sappiamo gestire, perché troppo ingombranti.

Far parte di questo progetto mi ha offerto un’esperienza interessante, permettendomi di comprendere appieno il valore della collaborazione tra due realtà differenti unite da un obiettivo comune. Sin dall’inizio, ho intuito che la sinergia tra Coach di Quartiere e Spazio Indifesa avrebbe potuto portare a risultati significativi, poiché entrambi condividono lo stesso spirito: rendere la Responsabilità Sociale un interesse e un impegno dei più giovani.

Questo approccio ha notevolmente semplificato il mio ruolo di mediatore tra le due realtà. Non ho mai dovuto spiegare il motivo di determinate decisioni, ma solo il modo in cui potevamo realizzarle al meglio. La convergenza di intenti e valori comuni ha creato un terreno fertile per la collaborazione, consentendo un flusso naturale di idee e azioni.

Essere parte di questa sinergia ha significato immergersi in un ambiente dinamico e stimolante, dove le diversità sono state accettate e valorizzate. Il lavoro di squadra è stato fondamentale: ognuno ha portato le proprie competenze e prospettive uniche, contribuendo così a una visione più completa e integrata del progetto.

In conclusione, il ruolo del Playmaker nel quartiere Gallaratese segna l’inizio di un percorso promettente. È un’opportunità per creare un ambiente inclusivo e dinamico, dove ci si possa sentire accolti e si abbia la libertà di esprimersi appieno.

Il parco diventa così un luogo di crescita personale e coesione sociale, dove ognuno può coltivare passioni, superare sfide e contribuire al progresso della comunità. Con impegno, possiamo trasformare Gallaratese in un luogo che celebra le diversità e offre opportunità per tutti.

In questa posizione privilegiata, circondati dai palazzi del quartiere, abbiamo anche la possibilità di essere presenti nella vita quotidiana delle persone. Basti pensare a chi, spostando la tenda o affacciandosi al balcone, vede quei piccoli puntini colorati che corrono e risuonano. Possiamo mostrare la nostra presenza e la nostra volontà di fare la differenza, non solo per gli altri, ma anche per noi stessi. Siamo parte di una comunità che guarda a noi con fiducia, e insieme possiamo lavorare per dimostrare quanto i piccoli possano fare cose grandi.

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