In una fabbrica il valore della produzione è dato dal processo che elabora le materie prime trasformandole in nuovi beni da utilizzare. Pensiamo alla falegnameria che prende il legno, lo lavora per trasformarlo in oggetti che, nella nostra vita, hanno un ruolo a cui diamo un senso e quindi un valore. Legno che diventa tavolo. Diventa quindi intuitivo comprendere il valore che crea la falegnameria, quella specifica lavorazione delle materie prime.
In ambito sociale è più complesso perché spesso il valore è immateriale. Nel caso di Coach di Quartiere la “materia prima” grezza sono i Giovani: il nostro processo di lavorazione è la “formazione” e il valore creato che si manifesta, nel tempo, attraverso la loro dedizione ai bambini della comunità che, a loro volta, sono ulteriori “materie prime” grezze, che vengono “lavorate” dai volontari. Il “prodotto” immateriale che si crea è un senso di condivisione negli spazi di comunità; emozioni che vanno a cementare un ricordo che nel tempo potrà far crescere e sviluppare tale valore, magari, in altre azioni che bambini e giovani vorranno offrire al loro territorio.
Difficile determinare quanto possa oggettivamente valere tale valore sociale. Tra i compiti dell’innovazione sociale c’è anche questo.