Tra le attività che animano Coach di Quartiere c’è una visione chiara: favorire la diffusione di un modo nuovo di promuovere e realizzare innovazione sociale attraverso lo sport. Una visione che ricerca traiettorie meno scontate, capaci di attraversare percorsi più complessi proprio perché orientati a generare un impatto più profondo.
Il nostro impegno va nella direzione di massimizzare il valore sociale attraverso la costruzione e la condivisione del modello professionale del franchising sociale CdQ, un’infrastruttura che abilita la crescita, la replicabilità e la sostenibilità dei progetti territoriali.
In questo sistema, oltre ai soggetti del privato sociale – ETS, SSD e altre organizzazioni che riconoscono nello sport un dispositivo educativo e comunitario – si sta mostrando sempre più rilevante il ruolo della Pubblica Amministrazione come facilitatore. La capacità di attivare collaborazioni territoriali, coordinare processi e generare contesti favorevoli rappresenta un elemento determinante per accelerare la nascita di comunità sportive inclusive.
Accanto alla P.A., una categoria di soggetti sta emergendo con forza nel nostro stakeholder network: gli enti filantropici.
La filantropia, quando orientata a sostenere infrastrutture sociali e modelli professionali, si trasforma in un potente acceleratore di cambiamento. Contribuisce a consolidare le basi dei progetti, ad ampliarne la portata e a renderli replicabili in altri territori.
Oggi possiamo già raccontare un esempio concreto che dimostra quanto questa direzione sia promettente.
A Milano, nel territorio del Municipio 8, l’incontro tra Fondazione Fiera Milano e Fondazione Terre des Hommes, nostro partner locale, ha generato un potenziamento significativo delle attività di Coach di Quartiere.
Dal gennaio 2025, grazie al contributo di Fondazione Fiera Milano, è in corso un ampliamento del progetto che ha permesso di:
- estendere il percorso di volontariato sportivo a un numero maggiore di Istituti Superiori;
- attivare una nuova area di quartiere a Quarto Oggiaro;
- costruire un palinsesto coordinato di attività sportive, realizzate nella primavera scorsa, che ha coinvolto giovani, famiglie e associazioni locali.
Questo esempio racconta ciò che intendiamo quando parliamo di franchising sociale: un modello che abilita partnership solide, sostenibili e orientate a generare valore reale per le comunità.
E il ruolo di Fondazione Fiera Milano rappresenta un riferimento prezioso. Un esempio ispiratore, che speriamo possa essere accolto da altri enti filantropici desiderosi di contribuire allo sviluppo di infrastrutture sociali capaci di durare nel tempo.
Il lavoro di questi mesi, insieme alle evidenze e ai dati raccolti nei territori, entrerà all’interno dello Sport Welfare Report 2025, dando ulteriore concretezza ai processi attivati e ai risultati raggiunti. Sarà un’occasione per condividere analisi, metriche e prospettive utili a rafforzare la crescita del “terzo settore sportivo” e a raccontare come partnership lungimiranti possano trasformarsi in leve di sviluppo per le comunità.
Il sistema virtuoso che si sta generando a Milano rappresenta una traiettoria possibile: un percorso replicabile, capace di ispirare altri territori e altre organizzazioni.
Ed è proprio questo il cuore del nostro impegno: contribuire alla costruzione di una rete di innovazione sociale sportiva sempre più competente, integrata e orientata all’impatto


