Chi può diventare un Welfare Partner
Riprendiamo dagli articoli precedenti (che puoi trovare nel nostro blog) il concetto di Welfare Partner e soprattutto del chi, secondo noi, può diventarlo.
Abbiamo scelto di chiamarli così: Welfare Partner.
Sono realtà che decidono di sostenere il progetto Coach di Quartiere perché condividono una missione comune: portare valore sociale, educativo e relazionale nei quartieri delle nostre città attraverso lo sport, la promozione del volontariato giovanile e l’attivazione di comunità.
Non si tratta solo di sponsorizzazioni, ma di alleanze costruite attorno a obiettivi condivisi.
Insieme a loro vogliamo generare – anche con gesti semplici – una variazione qualitativa del welfare territoriale.
Ma chi può davvero diventare un Welfare Partner?
Ecco quattro categorie di soggetti che oggi, più di altri, hanno la possibilità di trasformare la loro presenza nel territorio in un’azione concreta di impatto sociale:
1. Realtà sportive locali
Piscine, centri fitness, palestre di arrampicata, associazioni sportive dilettantistiche, enti sportivi multidisciplinari…
Tutte queste realtà possono diventare nodi attivi di una rete di Sport Welfare.
Collaborare con Coach di Quartiere significa mettere a disposizione spazi, esperienze e relazioni per potenziare il nostro intervento educativo e sociale.
Ma significa anche valorizzare il proprio contenuto sportivo e renderlo accessibile a nuovi pubblici, grazie alla nostra Sport Community Card.
Un sistema virtuoso in cui lo sport non è solo attività fisica, ma strumento per il benessere, l’inclusione e la cittadinanza attiva.
2. Organizzazioni di servizio attente al sociale
Patronati, CAF, centri per l’impiego, assicurazioni orientate al welfare…
Soggetti che lavorano ogni giorno a contatto con persone e famiglie, spesso in situazioni di difficoltà, e che possono diventare alleati strategici nella costruzione di un nuovo sistema di supporto di prossimità.
Queste organizzazioni, entrando in rete con Coach di Quartiere, potenziano la loro capacità di risposta ai bisogni del territorio, offrendo un accesso facilitato a informazioni, servizi e opportunità per i beneficiari.
3. Aziende locali con servizi utili al target
Autoscuole, concessionari, fornitori di servizi rivolti a giovani e famiglie…
Anche le imprese più “tradizionali” possono assumere un ruolo di Welfare Partner for Purpose, se scelgono di legarsi a un progetto come il nostro con una visione più ampia.
Non solo visibilità, ma posizionamento valoriale, connessione con il territorio e partecipazione attiva a un progetto educativo e sociale.
4. Professionisti e realtà del mondo salute e benessere
Farmacie, centri medici, fisioterapisti, nutrizionisti, psicologi…
Lo sport è da sempre connesso al concetto di salute.
Per questo, chi opera in questo ambito può contribuire non solo con servizi specialistici, ma anche con la propria autorevolezza e competenza nel promuovere stili di vita sani e relazioni di cura nei quartieri.
In questa alleanza, Coach di Quartiere diventa un moltiplicatore di impatto, e la salute diventa davvero un tema comunitario.
Welfare Partnership: una scelta, non un obbligo
Ognuna di queste realtà può scegliere se restare semplice spettatore, oppure diventare agente attivo di cambiamento.
Noi cerchiamo chi sceglie la seconda strada.
Chi crede che lo sport possa essere una leva di trasformazione sociale.
Chi sa che il benessere non si delega, ma si costruisce insieme.
Se ti riconosci in questa visione, scrivici.
Ogni quartiere ha bisogno di alleanze nuove.
Ogni comunità ha bisogno di partner disposti a mettersi in gioco, per davvero.