La responsabilità sociale… di chi agisce il sociale
Negli ultimi tempi, leggendo e confrontandomi su vari temi, mi sono accorto di una cosa: il concetto di responsabilità sociale viene quasi sempre associato alle aziende, alla famosa corporate social responsibility. È come se la responsabilità di “fare del bene” fosse un compito che spetta ad altri – soprattutto a chi ha risorse economiche e potere di azione.
E noi? Noi che operiamo dall’interno, noi che viviamo il sociale ogni giorno, cosa facciamo? A volte, paradossalmente, pensiamo di essere già a posto con la coscienza, come se il solo fatto di lavorare nel sociale ci assolvesse da ulteriori responsabilità. Ma la verità è che siamo noi i primi a dover agire la responsabilità sociale, più di chiunque altro.
Uscire dalla zona di comfort
Lo sappiamo bene: il cambiamento vero nasce fuori dalla zona di comfort. E per noi questo significa non limitarci a ciò che già sappiamo fare. Fare fundraising, ad esempio, è un’azione importante, ma se lo viviamo solo come “delegare la responsabilità sociale ai partner esterni”, allora qualcosa manca.
Dobbiamo chiederci: quali sono le azioni nuove, scomode, coraggiose che possiamo fare per prenderci davvero la responsabilità del cambiamento che vogliamo generare? La responsabilità sociale, se vogliamo viverla a pieno, non può essere un concetto teorico o solo esterno. Dobbiamo agire per primi, mettendoci in gioco in prima persona.
L’imprenditoria sociale come scelta di rischio
Quello che promuoviamo con Coach di Quartiere è chiaro: l’azione sociale deve passare anche attraverso l’azione imprenditoriale. Assumersi il rischio sociale dell’imprenditoria significa smettere di aspettare che siano sempre gli altri a fare il primo passo. Significa prendersi la responsabilità di costruire modelli sostenibili, testare soluzioni, progettarle, realizzarle e metterle al servizio della comunità.
Non chiediamo qualcosa che noi stessi non siamo pronti a fare. Al contrario, vogliamo essere i primi a incarnare questa idea di responsabilità sociale attiva e coraggiosa.
Persone che vogliono “essere” il cambiamento
Coach di Quartiere non è solo un progetto: è una chiamata per chi ha voglia di prendersi la responsabilità del cambiamento. Lavoriamo ogni giorno per rispondere ai bisogni sociali dei giovani e dei bambini più fragili attraverso lo sport, e lo facciamo con un modello che richiede visione, azione e assunzione di rischio.
Perché solo chi è disposto a rischiare qualcosa di suo – tempo, energia, idee, anche una parte di sé – può davvero costruire il cambiamento che serve. E questa è la responsabilità sociale che scegliamo di vivere. Per primi.