Il tema della relazione tra mondo degli adulti e mondo dei giovani mi trova molto coinvolto e attivo. Mi piace poter pensare di mettermi in gioco per comprendere come disinnescare meccanismi viziosi a favore di prassi virtuose.
Il mio amico Fabio Zarra mi ha aiutato ad indentificare un fenomeno dentro cui noi adulti, direi tutti, ognuno a suo modo, cadiamo nell’ambito della relazione con i giovani. “L’illusione degli anni d’oro”, di un tempo passato che abbiamo vissuto in cui i protagonisti e le condizioni di vita erano migliori di quelle attuali. Grazie a questa etichetta ho sviluppato consapevolezza e per sorridere ho visualizzato un mondo pieno di adulti e anziani che “saltavano i fossi per la lunga” a discapito di giovani annoiati, sedentari e passivi rispetto alla propria vita.
In realtà siamo nei tempi dei giovani di oggi e serve disponibilità, da parte nostra, dare fiducia, a riconoscere gratitudine e merito ai raga a cui possiamo pensare di poter trasferire il nostro meglio per un futuro migliore per tutti.
Una drammatica conseguenza dell’illusione degli anni d’oro è la proiezione dei nostri pensieri, motivazioni, priorità, su di loro. Spesso arriviamo ad immaginarci o a pretendere che siano le nostre medesime.
“Coach di Quartiere” aiuta me e tutti i collaboratori de L’Orma ad imparare a stimolare riflessioni costruttive e critiche in questo ambito, a conoscere ed accogliere le loro motivazioni per cui possono essere disponibili a mettersi in gioco e a portare il loro contributo alla loro comunità.
Stiamo cercando di migliorare nel processo di educazione e ascolto per poter poi sostenerli al meglio nel loro orientamento sociale.
Dal 2020 oltre 400 giovani hanno risposto positivamente alla fiducia in loro, molti stanno scegliendo di crescere con il progetto e di continuare a dare il loro contributo. Grazie!