Alimentare la visione per poterla mettere in pratica. Saper correggere e migliorare quanto immaginato sulla base dei feedback ottenuti dalla pratica. Ho riassunto in una frase il processo che seguo e condivido con tutto il team per poter essere sempre attenti alla realizzazione di Coach di Quartiere in modo utile e funzionale ai bisogni delle comunità e dei beneficiari.
Anche in ambito sociale la sfera di cristallo sarebbe molto utile per essere certi che l’impegno e le risorse investite generino sempre valore al massimo del loro potenziale. In realtà si agisce per intuizioni e sperimentazioni, ricerca di modelli e pratiche già note, magari mutuate dal altri progetti e settori anche se, in realtà, ogni azione sociale si porta dietro una percentuale di incertezza di successo che obbliga alla sperimentazione. Quindi serve sempre una visione da contestualizzare ed attuare affinché si manifesti la pratica della soluzione sociale.
Al momento abbiamo ben chiaro il percorso di orientamento sociale che stiamo proponendo per i giovani volontari, le azioni immaginate e sperimentate stanno dando ottimi risultati e riscontri.
Procediamo più lentamente sul versante famiglie dove sicuramente l’utilizzo di “Coach di Quartiere” come progetto di sport welfare è la strada da percorrere. Ancora da sperimentare le soluzioni per modificare le abitudini delle famiglie. Da questo punto di vista riprogetteremo e lanceremo su tutti i territori la Sport Community Card e implementeremo il lavoro sui criteri di accoglienza di bambini e famiglie all’interno del progetto.
Entreremo a breve nella sperimentazione della visione specifica del fundraising che ci siamo immaginati per il futuro locale del progetto. Un racconto per coinvolgere il territorio sulle possibilità di sostenibilità sociale che un attento lavoro di educazione può esprimere.