Sono già passati 3 mesi ormai da quando ho accettato la sfida di Coach di Quartiere: offrire attività sportive all’aria aperta ai bambini. Mesi in cui due giorni a settimana assisto alla rinascita dei parchi come quando ero bambino io. Vedo ogni giorno i miei gruppi di bambini e Coach che ridono, scherzano, si abbracciano e si sfidano per chi è il più veloce o il più agile. È un periodo in cui vedo famiglie di diverse origini etniche e culturali che trovano al parco nuove amicizie.
I primi pomeriggi sono forse i più difficili: imparare i nomi dei bambini, farmi riconoscere e soprattutto rispettare sia da loro che dai Coach delle superiori. Ora invece sono i pomeriggi più belli e spensierati dove tutti ormai mi riconoscono e appena mi vedono mi salutano o mi abbracciano dicendo anche un semplice “grazie per farmi giocare anche oggi”.
Laureato in scienze dell’educazione in ambito motorio e sportivo, il ruolo del Playmaker calza a pennello con ciò che ho studiato ed imparato nel mio corso di laurea. Da subito ho cercato di far capire ai bambini e ai Coach come lo sport deve essere un momento di insegnamento di vita che unisce e crea una squadra: sì, perché tutti facciamo parte della stessa squadra di Coach di
Quartiere e per questo che ogni volta che il parco si riempie anche solo di un bambino con un Coach noi abbiamo vinto.
In questi mesi mi sono sentito un po’ come un supereroe perché durante tutto l’arco della giornata sono semplicemente Mattia, ma al pomeriggio quando indosso la divisa di Coach di Quartiere è come se indossassi il mio costume da supereroe e non sono più solo Mattia, ma sono Playmaker Mattia. E così, un po’ come i supereroi, cerco di aiutare i nostri bambini e i nostri Coach, cerco di ascoltarli se hanno avuto una brutta giornata, cerco di dispensare buoni consigli se ne hanno bisogno, di scherzare se devo strappare un sorriso e di aiutarli nei momenti del bisogno.
Essere Playmaker significa ampliare i propri orizzonti e confrontarsi con realtà nuove, mettersi in discussione è essenziale. Essere un punto di riferimento per bambini e Coach è una delle sfide più difficili, ma anche una delle esperienze più gratificanti. Ogni volta che vedremo un bambino felice perché sta dicendo ai suoi amici, alla sua famiglia o a chiunque altro “STO ANDANDO A COACH”, e lì noi abbiamo vinto!!